Trzebinia

Un sottocampo creato all’inizio di agosto 1944 presso la Erdöl Rafinerie Trzebinia GmbH. Sostituì un campo per circa 200 prigionieri di guerra britannici che erano stati appena inviati al campo di prigionia di Lamsdorf. 300 prigionieri furono sistemati nelle caserme che si erano lasciati alle spalle, poi altri 300 due settimane dopo e altri 200 a metà settembre.

C’erano un totale di sei caserme nel campo, quattro delle quali erano fatte di lamiera ondulata e alloggiavano prigionieri. Erano circondati da un recinto di filo spinato elettrificato appeso su pali di legno. L’SS-Unterscharführer Wilhelm Kowol era direttore del campo. Aveva circa 60 uomini delle SS a sua disposizione. I prigionieri, principalmente ebrei dall’Ungheria e dalla Polonia, lavorarono per espandere la raffineria scavando fossati, scavando fondamenta, posando tubature, installando fognature e costruendo binari ferroviari e rifugi antiaerei.

Dopo un raid di American Flying Fortresses nell’agosto del 1944, i prigionieri furono anche usati per riparare i danni e scavare ordigni inesplosi. Il lavoro era insolitamente duro ed estenuante e le continue ammonizioni della direzione della raffineria sull’aumento della produttività e sull’accelerazione del ritmo del lavoro non fecero che peggiorare la situazione. Il rafforzamento della supervisione e la sostituzione dei Kapos ebrei con quelli tedeschi furono i passi specifici presi. Sebbene la direzione ritenga che questa misura abbia prodotto i risultati desiderati, dalle relazioni dettagliate sull’efficacia del lavoro risulta comunque chiaro che in effetti ha avuto l’effetto opposto: i prigionieri non potevano lavorare in modo più efficiente, anche quando venivano picchiati.

Di fronte all’alto tasso di mortalità, le autorità delle SS hanno deciso di installare un crematorio di metallo a fuoco di mazut nel campo. Nel gennaio del 1945, i prigionieri furono evacuati a piedi fino a Rybnik, e da lì in treno fino ai campi di Sachsenhausen e Bergen-Belsen.