Gabriel Auphan

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Gabriel Adrien Joseph Paul Auphan (Alès, 4 novembre 1894 – Versailles, 6 aprile 1982) è stato un ammiraglio francese, ministro della Marina durante il governo di Vichy.
Gabriel Adrien Joseph Paul Auphan nacque il 4 novembre 1894 ad Alès, Gard. Entrò nell’Ecole Navale francese nell’ottobre 1911, e fece parte dell’ultima infornata di allievi che riuscì a seguire tutto il programma scolastico dell’accademia navale a bordo della Borda, un’unità a vela trasformata in nave scuola. Il corso terminò nel luglio 1914, e la sua carriera di ufficiale ebbe inizio a bordo della Jeanne d’Arc.
Nel momento in cui scoppia la prima guerra mondiale, viene scelto, tra i migliori ufficiali del suo corso, per servire a bordo di questa stessa nave, come ufficiale cannoniere. A questo titolo, partecipa, nell’aprile 1915, alle operazioni di sbarco nei Dardanelli. Viene poi destinato al servizio informazioni, stabilendosi sull’isola di Rouad, sulla costa della Siria, da dove organizza una rete di informatori che copre tutto l’Oriente. Continuò a condurre questa missione anche quando, nell’agosto 1916, diviene secondo in comando sull’avviso Laborieux, e poi da Castellorizzo, sulle coste dell’Asia Minore.
Nel settembre 1917 viene nominato comandante in seconda del sommergibile Le Verrier. Questo sottomarino, basato a Brindisi, apparteneva alla squadriglia francese che, con due altre squadriglie, una italiana e una britannica, assicurava il blocco dell’Adriatico, impedendo, alle navi austro-ungariche di superare il canale d’Otranto. Presta servizio a bordo del Le Verrier fino al termine della guerra. Nel gennaio 1919 venne mandato a Fiume, su incarico del servizio informazioni, e poi in Egitto ed in Libano.
Le sue qualità di capo e di marinaio gli permettono di ottenere il comando dello stesso sottomarino nel 1920, quando riceve una nota di merito ministeriale. Rimane imbarcato sul Le Verrier fino al 1922, quando viene distaccato presso lo Stato Maggiore della Marina. Durante il periodo di comando del sommergibile redasse alcuni studi: uno sul ruolo delle torpediniere all’epoca della Battaglia dello Jutland ed un altro sull’impiego tattico dei sottomarini in mute. Le idee contenute in quest’ultimo studio saranno poi realizzate dall’ammiraglio tedesco Karl Dönitz durante la Seconda Guerra mondiale.
Nel giugno 1922 viene distaccato presso lo Stato Maggiore della Marina, ove lancia la costruzione dei sottomarini della classe Requin. Alunno della scuola di guerra navale tra il 1923-1924, assume il comando, nel 1925, dell sottomarino Fulton operante in Mediterraneo. Promosso capitano di corvetta nel gennaio 1927, nel novembre precedente era stato distaccato presso il gabinetto del ministro della Marina Georges Leygues, dove lavorò in particolare alla messa a punto del decreto organico del 22 aprile 1927, che riorganizzava la marina.
Nel 1929 comanda la torpediniera Palme in Mediterraneo, e viene promosso capitano di fregata nell’aprile 1930. In quello stesso periodo fu incaricato di dirigere la scuola di applicazione dei sottotenenti di vascello, imbarcata a bordo della 1ª divisione leggera che sostituiva provvisoriamente la nave scuola Jeanne d’Arc. Auphan condusse una lunga campagna di addestramento lungo le coste dell’Africa, nelle Antille ed in Mediterraneo. Assunse poi il comandò dei cacciatorpediniere Guépard (1931) e Jaguar (1932) appartenenti alla squadra del Mediterraneo. Direttore degli studi, e poi comandante in seconda, dell’accademia navale a Brest nel 1933. Successivamente entro a far parte del gabinetto di François Piétri, ministro della Marina (1934-1935).
Nel corso del 1936 si vede affidato il comando del più moderno incrociatore francese dell’epoca, l’Emile Bertin, appartenente alla squadra dell’Atlantico. Viene promosso capitano di vascello nell’ottobre dello stesso anno. Nell’ottobre 1937 gli viene affidato il prestigioso comando dell’incrociatore-scuola Jeanne d’Arc con il quale effettua il giro del mondo (1937-1938) ed una seconda campagna di addestramento nell’Atlantico ed nel Pacifico (1938-1939). Il discorso sul comando, che pronunciò allora davanti agli allievi ufficiali, costituì, per la sua profondità, una fonte di riflessione e di meditazione sempre di attualità.
Nel momento in cui esplose la seconda guerra mondiale, diviene vicecapo di Stato Maggiore delle forze marittime e assume, con gli ammiragli Darlan, Maurice Athanase Le Luc e Jean Louis Négadelle, una parte essenziale della direzione delle operazioni navali. Promosso contrammiraglio nel giugno 1940 è incaricato, in seno al neocostituito governo di Vichy, di assicurare, il rifornimento del territorio metropolitano da parte dei convogli navali che giungono da oltremare. Capo di Stato Maggiore delle forze marittime nell’agosto 1941, stabilisce e mantiene contatti con la rappresentanza diplomatica americana a Vichy, a cui trasmette delle notizie.
Viene nominato Segretario di Stato alla Marina nell’aprile 1942, oppone la più viva resistenza alle esigenze tedesche in materia di tonnellaggio delle navi commerciali. Al momento dell’attacco alleato in Africa settentrionale, nel novembre 1942, raccomanda caldamente al maresciallo Philippe Pétain, sostenuto in ciò dal comandante supremo delle forze terrestri, generale Maxime Weygand, di appoggiare apertamente gli alleati. Dopo gli sbarchi dell’8 novembre 1942, Auphan e Weygand esortarono Pétain ad accettare la tregua con gli Alleati in Africa del Nord che Darlan, presente ad Algeri al momento dell’attacco, aveva subito negoziato. Tale opinione lo mise in contrasto con l’ammiraglio Platon, che sosteneva la necessità di entrare in guerra con gli alleati a fianco dei tedeschi.
Cedendo all’insistenza del Primo Ministro collaborazionista del governo di Vichy, Pierre Laval, Pétain inizialmente condannò la tregua negoziata da Darlan, ma Auphan persuase Pétain ad appoggiare in pieno l’accordo raggiunto. Il 10 novembre 1942, con l’appoggio dell’anziano Maresciallo, Auphan spedì un telegramma legittimando l’accordo raggiunto da Darlan con il tenente generale statunitense Mark Wayne Clark. Auphan sperò di poter arrestare Laval, ma non riuscì ad ottenere questa concessione da Pétain, in quanto fu l’unico ministro del governo di Vichy che, durante il seguente consiglio dei ministri, difese l’accordo di tregua raggiunto in Nord Africa. L’11 novembre 1942 ordinò all’ammiraglio Jean de Laborde, comandante della squadra navale di Tolone, di distruggere la flotta francese se le forze tedesche avessero minacciato di occupare il porto.
Con l’approvazione di Pétain, il 13 novembre, mandò un telegramma al generale Charles Nogues, residente generale in Marocco, con cui trasferiva sotto il comando di Darlan tutto il territorio francese del Nord Africa. Il 18 novembre, in totale disaccordo con la politica seguita da Laval, si dimise per protesta dalla carica di ministro della Marina e delle Colonie. Conservando la fiducia del maresciallo Pétain, venne da questi incaricato, il 18 agosto 1944, di un’ultima missione presso il generale Charles de Gaulle per trovare una soluzione che permettesse di evitare la guerra civile. Purtroppo de Gaulle rifiutò di riceverlo, escludendo così ogni prospettiva di riconciliazione nazionale tra francesi.
Nel settembre 1944 il nuovo governo francese gli revocò la pensione. Il 14 agosto 1946 l’Alta Corte di giustizia lo giudicò e condannò in contumacia alla prigione a vita per attentato alla sicurezza dello stato, con la pene accessorie dei lavori forzati e della confisca di tutti i suoi beni, per avere comandato la distruzione della flotta di Tolone. Egli rifiutò di consegnarsi ad una giustizia che riteneva partigiana e si vide costretto di vivere in clandestinità. Tra il 19 e il 20 luglio 1955 si tenne un secondo processo che lo condanna unicamente a 5 anni di prigione col beneficio della condizionale e 5 anni di degradazione nazionale. Nel gennaio 1955 viene rilasciato. Nel 1956 il Consiglio di Stato lo riabilita completamente, rendendogli il suo grado ed i suoi diritti alla pensione.
Durante l’ultima parte della sua vita egli scrisse estesamente di storia e politica navale. L’ammiraglio Gabriel Auphan è deceduto a Versailles il 6 aprile 1982. Sostenuto durante la sua vita da una fede incrollabile, manifestò sempre un grande attaccamento all’abbazia benedettina di Fontgombault, di cui era benefattore. Così lo descrisse l’abate Don Antoine Forgeot, all’epoca delle sue esequie: «Ses ouvrages nombreux sont de ceux que les générations à venir devront connaître et étudier. Elles y trouveront la vérité historique en même temps qu’une vraie philosophie de l’Histoire».