Gliwice I

Un sottocampo fondato nel marzo del 1944 nel cantiere di riparazione del materiale rotabile a Gliwice (tedesco: Gleiwitz). I primi parecchi prigionieri trasferiti da Auschwitz furono mandati a lavorare assemblando sette caserme residenziali in legno e una cucina, un ospedale, un’area di deposito e officine. Ai lati che si affacciavano sulla strada e sui binari della ferrovia, il sottocampo era schermato da un muro di lastre di cemento sormontato da filo spinato, e dagli altri lati c’era filo spinato attaccato a pali di cemento. Lungo la recinzione c’erano otto torri di guardia in legno. Il primo comandante fu l’SS-Hauptscharführer Otto Moll, distaccato a maggio a Birkenau per sovrintendere alla distruzione degli ebrei ungheresi nei crematori, e in quel periodo i direttori della recitazione furono SS-Oberscharführer Jansen e SS-Oberscharführer Richard Stolten.

I prigionieri lavoravano per riparare le parti danneggiate delle macchine, nell’officina meccanica e nella fucina, e per costruire strade e una pista di atterraggio vicina. Dalla fine dell’estate del 1944, furono portati a lavorare su due turni di 12 ore. I prigionieri che per qualche motivo non avevano altri incarichi furono consegnati da Moll a “Steinetragen”, il trasporto inutile di pietre da un mucchio di scorie vicino al campo e viceversa.

Quasi cento prigionieri di Gleiwitz I sono morti a causa di maltrattamenti, fame e lavoro violento. Almeno cinque furono colpiti mentre cercavano di fuggire e due russi impiccarono per lo stesso reato. Il numero inviato a Birkenau dopo la selezione non può essere stabilito. La popolazione del sottocampo appena prima dell’evacuazione nel gennaio 1945 era di 1.336 prigionieri, principalmente ebrei, polacchi e russi. Furono instradati verso Gross-Rosen.