Adrian Molin

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Adrian Leopold Molin (5 marzo 1880 – 10 Agosto 1942) è stato uno svedese di estrema destra scrittore e attivista politico.
Nato a Varberg, Molin ha frequentato l’Università di Göteborg e ha conseguito il dottorato presso l’istituzione nel 1906. Si è poi unito all’ala destra Göteborgs Aftonblad, quindi alla Svenska Dagbladet prima di fondare un suo documento nel 1907, il Det nya Sverige, che continuò fino al 1926. Il giovane Molin era discepolo di Rudolf Kjellén e figura di spicco nel cosiddetto movimento “Young Right”. Ideologicamente era socialmente altamente conservatore ma anche anticapitalista. Molin ha flirtato con corporativismosostenendo un franchising professionale e alcuni interventi statali progettati per portare la classe lavoratrice in un consenso nazionale. Ha combinato queste idee con un odio sia per il socialismo che per l’impero russo.
Il suo principale coinvolgimento politico fu fondatore e figura di spicco della National Society Against Emigration, istituita nel 1907 per contrastare la fuga della popolazione svedese, principalmente negli Stati Uniti. In questa veste ha sostenuto la diffusa proprietà della casa e l’insediamento della Svezia settentrionale per arginare il flusso di migranti dal paese. Ha anche sostenuto la costruzione di abitazioni rurali tradizionali basate sull’uso dell’architettura indigena come parte del suo fascino per il ruralismo tradizionale. Fortemente influenzato dal filosofo Vitalis Norström, divenne altamente filo – tedesco e mostrò le caratteristiche di una prima forma di fascismo.
Durante gli anni 1920 e 1930 il suo ruralismo iniziò a svilupparsi lungo linee che ricordano la retorica del sangue e del suolo del partito nazista. Presto Molin divenne un sostenitore del nazismo e sperò di applicare i suoi principi alla Svezia, sebbene respinse il leader indigeno nazista Birger Furugård come una “parodia” dell’ideologia. La sua attività politica era limitata alla National Youth League of Sweden, dove divenne una voce di spicco sull’estrema destra, ala nazista.
Verso la fine della sua vita l’entusiasmo di Molin per Adolf Hitler si raffreddò mentre si disilludeva con alcuni degli eccessi della Germania nazista. Tuttavia ha mantenuto la sua ammirazione per il loro antisemitismo, la società gerarchica e in particolare il ruralismo sostenuto da artisti del calibro di Richard Walther Darré. Furono questi temi, oltre al desiderio di un’unione di Svezia e Norvegia come mossa difensiva contro l’Unione Sovietica, che dominarono i suoi scritti fino alla sua morte a Lidingö.