Poitiers

Il campo stradale di Limoges, noto anche come campo di Poitiers, si trova nel comune di Poitiers, nel dipartimento di Vienne. Originariamente creato nel 1939 per ospitare i rifugiati spagnoli, durante la seconda guerra mondiale divenne un campo di internamento francese, un palcoscenico sulla strada per i campi di sterminio di quasi 2.000 ebrei e più di cento zingari.
Il campo è stato costruito nel 1939 per accogliere i rifugiati spagnoli che nel febbraio del 1939 contavano 800 persone. Il campo si svuotò durante l’invasione tedesca nel 1940. Nel dicembre del 1940, più di 500 zingari Francesi e stranieri vengono internati in condizioni disumane a causa del terreno argilloso e trasformati in un pantano, la mancanza di riscaldamento, cibo insufficiente e cattivo e l’assenza degli elementi più elementari delle famiglie. Quindi, dal 15 luglio 1941, ebrei, 151 adulti e 158 bambini si unirono a loro. Le caserme di zingari ed ebrei sono separate da una recinzione, che non impedisce l’assistenza reciproca tra le due popolazioni. Nel dicembre del 1941 c’erano 801 internati: 27 spagnoli, 452 nomadi e 322 israeliti che si affollavano in 15 caserme di 50 metri per 6 metri. Nel giugno del 1942, le stelle gialle furono distribuite nel campo.
Dal 10 settembre 1942, il campo divenne un annesso alla prigione di Pierre Levée a Poitiers. I detenuti di common law vengono trasferiti lì e dal gennaio 1943 le donne si oppongono alla resistenza politica di Poitiers.
Infine, 2.500 a 2.900 internati rimasero nel campo dalla fine del 1939 all’agosto 1944, distribuiti come segue: da 1.800 a 1.900 ebrei, da 500 a 600 nomadi, da 200 a 300 politici, ai quali si aggiunsero alcune dozzine di spagnoli e altre vittime di l’arbitrario. Gli ebrei vengono quindi deportati nei campi di sterminio. Per quanto riguarda gli zingari, oltre un centinaio di loro sono morti nei campi di Buchenwald e Sachsenhausen. Coloro che non furono deportati in Germania (304 persone) furono trasferiti nel campo di Montreuil-Bellay il 29 dicembre 1943.
Queste cifre mostrano che a Poitou-Charentes-Vendée furono deportati circa 2.000 ebrei su 2.481, vale a dire l’80% degli ebrei in questa regione, a causa della collaborazione tra l’amministrazione di Vichy, in particolare quella del prefetto Louis Bourgain e le autorità tedesche presenti a Poitiers. Non sembra che un tedesco sia mai entrato nel campo, interamente supervisionato da guardie e gendarmi francesi.
Tuttavia, gli internati furono in grado di ottenere il sostegno del prefetto delegato Robert Holveck che fu imprigionato dopo aver ignorato le ordinanze tedesche e anche di padre Jean Fleury cappellano degli zingari, riconosciuto nel 1964 il primo Giusto tra le nazioni in Francia e Il rabbino Élie Bloch (fino al suo arresto), che si è anche speso senza contare gli internati.