Sophus Kahrs

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Sophus Magdalon Buck Kahrs (28 marzo 1918-18 novembre 1986) era un comandante norvegese nelle SS tedesche durante l’era nazista. Dopo la guerra, fu condannato per tradimento.
Kahrs è nato a Bergen, in Norvegia, nel 1918 in una famiglia di origini tedesche. Si unì al Nasjonal Samling nel 1934. Nello stesso periodo si unì anche all’ala paramilitare del partito, l’Hird, e dal 1936 all’Organizzazione della battaglia NS. Dopo lo scoppio della seconda guerra mondiale, si offrì volontario per il servizio nella Legione norvegese delle Waffen-SS. Nell’estate del 1944 divenne comandante del battaglione recitazione del battaglione SS Ski Jäger “Norwegen”.
Nel 2013 l’allora corrispondente del quotidiano norvegese Dagbladet in Germania dichiarò che “il comandante della compagnia norvegese fallì e fuggì dalla zona di combattimento, mentre molti furono uccisi o catturati”. Kahrs scomparve all’inizio della battaglia, poi riapparve illeso nei gradi posteriori, dove nella sua relazione si mise in una luce positiva; evitando così la corte marziale. Successivamente fu incaricato del dettaglio della guardia del corpo di Vidkun Quisling, noto come Førergarde.
Dopo la guerra, Kahrs fu arrestato e accusato di tradimento. Fu condannato e condannato a 10 anni di lavori forzati e 19 anni di prigione. Fuggì il 3 luglio 1947, insieme ad altri tre detenuti, dal campo di concentramento di Espeland. Si unirono presto con altri tre ex membri delle SS e salparono sulla barca Solbris per Buenos Aires, in Argentina. Fu raggiunto da sua moglie e suo figlio. Trovò lavoro come elettricista, e successivamente come caposquadra presso una casa automobilistica americana, fino alla sua morte il 18 novembre 1986. Suo figlio tornò a Bergen nel 2005, un anno dopo, morì.