Franz Burri (1901-1987) fu un personaggio politico svizzero che, dalla sua base in Germania, divenne il principale divulgatore della propaganda nazista nel paese.
Nato a Lucerna, da una famiglia della classe operaia mezzo tedesca, Burri era un sostenitore della Germania nazista fin dalla tenera età e visitò spesso il paese negli anni ’30. Venne all’attivismo a tempo pieno nel 1941 formando il proprio Bund der Schweizer nella Grossdeutschland (lega degli svizzeri nella Grande Germania), chiedendo una relazione molto stretta tra il suo paese e la Germania nazista. Conosciuto per il suo linguaggio rozzo e per la sua passione per indossare l’uniforme marrone della Sturmabteilung, le sue speranze per una carriera nelle SS vennero infrante quando Reinhard Heydrich lo considerò inadatto. Anche coinvolto nel più grande movimento nazionale svizzero, Burri lasciò questa organizzazione dopo il rifiuto della sua domanda SS nel 1941 per fondare il suo Nationalsozialistischer Schweizerbund (NSSB), sebbene si trasferì in Germania a tempo pieno subito dopo e corse un gruppo gemello, il Nationalsozialistische Bewegung in der Schweiz, da lì. Entrambi i gruppi sono stati finanziati direttamente dalla Germania.
In seguito al suo trasferimento in Germania, Burri ha assunto il ruolo di principale produttore di propaganda nazista per il mercato svizzero. Dalla sua base a Francoforte, ha prodotto l’International Presseagentur, un giornale finanziato dai nazisti. Nelle sue pagine Burri e i suoi colleghi scrittori, in particolare il suo più stretto alleato e capo dell’NSSB Ernst Leonhardt, chiesero un’Unione dei popoli tedeschi in cui la Svizzera sarebbe stata assorbita dal Terzo Reich nello stesso modo in cui era stata l’Austria. Dopo aver acquisito la cittadinanza tedesca, nel 1943 fu simbolicamente privato del suo status svizzero.
Dopo la guerra Burri fu restituito in Svizzera, dove, nel 1948, fu condannato a 20 anni di prigione per aver parlato contro l’indipendenza del paese. Burri fu liberato nel 1959 e visse fino al 1987.
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