Campi di Sterminio

Un campo di sterminio (in tedesco: Vernichtungslager) è un campo il cui scopo unico o principale è quello di uccidere i prigionieri che vi giungono. Questi centri di annientamento furono creati dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale per attivare la cosiddetta soluzione finale del problema ebraico, che consisteva nell’uccisione di tutti gli ebrei d’Europa compresi nella sfera d’influenza politico-militare del Terzo Reich.

Creati sulla base di un complesso ed efficiente programma organizzativo, i campi di sterminio nazisti causarono la morte di circa sei milioni di ebrei e costituiscono l’unico caso nella storia di struttura detentiva studiata appositamente, secondo tecniche scientifiche e pianificazione di tipo industriale, per distruggere un’intera popolazione sulla base di concezioni ideologico-razziali. L’attività di annientamento dei campi di sterminio rappresentò la fase culminante e più tragica della Shoah.

L’uso dell’espressione “campo di sterminio” per descrivere realtà differenti dai centri di sterminio nazisti della “soluzione finale”, è materia di dibattito e non trova ampia diffusione nella storiografia.

Raul Hilberg, storico dell’Olocausto di nazionalità statunitense e di origine ebreo-austriaca, ha definito “centri di sterminio” sei campi costruiti e attivati nella massima segretezza dalla Germania nazista durante la seconda guerra mondiale: Chełmno, Bełżec, Sobibór, Treblinka, Majdanek, e Auschwitz-Birkenau. Con la loro creazione raggiunse il culmine organizzativo e tecnico il processo di distruzione degli ebrei d’Europa, perseguito sistematicamente dalle gerarchie e dall’apparato militare, poliziesco, e burocratico-amministrativo del Terzo Reich. In circa tre anni, dal dicembre 1941, in questi sei campi di sterminio vennero deportati e uccisi circa tre milioni di ebrei con un complesso procedimento tecnico-organizzativo accuratamente predisposto da un numeroso gruppo di “specialisti della morte”. Secondo Hilberg il meccanismo della distruzione, dalla notevole complessità organizzativa e tecnica, funzionò con efficienza e rapidità raggiungendo i suoi macabri obiettivi con procedure simili a quelle di una moderna fabbrica. In questo senso Hilberg definisce i centri di sterminio nazisti un fenomeno senza precedenti, l’unico in cui vennero studiate e attivate procedure per la “morte a catena” di milioni di uomini, donne, vecchi e bambini.

Costruzione ed attivazione dei centri di sterminio

Rudolf Höss testimoniò durante il processo di Norimberga che nell’estate 1941 Heinrich Himmler, dopo averlo convocato a Berlino, gli parlò per la prima volta della decisione presa da Adolf Hitler di procedere all’annientamento totale degli ebrei d’Europa e gli rivelò che il campo di concentramento per prigionieri di guerra di Auschwitz, di cui Höss era il comandante, avrebbe avuto un ruolo centrale nella soluzione finale del problema ebraico. Sempre nell’estate 1941 Himmler si consultò con il medico capo responsabile delle SS, il Reichsarzt-SS-und Polizei dottor Grawitz sulle modalità più opportune per procedere allo sterminio di massa e Grawitz propose l’adozione delle camere a gas. Queste tecniche erano già state studiate ed adottate nel corso del programma di eutanasia (Aktion T4), dipendente dall’ufficio di Philipp Bouhler alla Cancelleria del Reich e diretto concretamente da Viktor Brack e dal responsabile operativo Christian Wirth, kriminalkommissar proveniente dalla polizia criminale di Stoccarda.

Nell’ottobre 1941 Reinhard Heydrich durante una riunione con i dirigenti dell’RSHA, riferì di una decisione di Hitler di “liberare” il Terzo Reich di tutti gli ebrei in ogni modo entro la fine dell’anno, e prospettò la loro deportazione all’est in campi del Ostland, ipotizzando possibili localizzazioni a Riga e Minsk. Nello stesso periodo anche Erhard Wetzel, esperto razziale del ministero dei territori dell’est di Alfred Rosenberg, scrisse del probabile utilizzo delle tecniche studiate da Brack per la aktion T4 (il cosiddetto “strumento di Brack”, Brackschen Hilfsmittel), nei territori dell’est per “finirla con questi ebrei”. In realtà era già stato deciso che il programma per l’annientamento degli ebrei non sarebbe stato attivato all’est, in ragione delle difficoltà tecnico-organizzative di trasporto in regioni glaciali dei territori occupati e dell’opposizione dei commissari del Reich del Ostland Hinrich Lohse e Wilhelm Kube, ma direttamente nel Governatorato Generale.

In questo territorio erano già in azione le procedure di annientamento degli ebrei del cosiddetto programma “sterminio mediante il lavoro”, portate avanti con crudele energia dai capi delle SS e Polizia di Lublino, Odilo Globočnik, e della Galizia, Friedrich Katzmann; nei campi della DG IV (“strada di transito IV”) morirono per le terribili condizioni di lavoro oltre 70.000 ebrei. Inoltre Globocnik il 1º ottobre 1941 sollecitò misure ancora più dure contro gli ebrei del Governatorato: l’eliminazione degli inabili al lavoro e l’immediata “evacuazione” degli ebrei per liberare spazio nel suo distretto al reinsediamento di tedeschi etnici. In luglio 1941 il capo della SS di Poznań, Heinz Höppner, aveva già scritto ad Eichmann che, a causa dell’impossibilità di nutrire tutti gli ebrei del Governatorato, la “soluzione più umana” sarebbe stata quella di “liquidare” gli inabili con “qualche mezzo rapido ed efficace”.

Alla fine dell’anno 1941 tuttavia non sembra che fosse stata ancora presa una decisione definitiva da parte delle autorità supreme a favore di uno sterminio sistematico degli ebrei; anche due settimane dopo la conferenza di Wannsee, il 4 febbraio 1942 Heydrich tornò nuovamente a parlare di possibili deportazioni in massa nelle regioni artiche. In realtà i piani e i progetti concreti già iniziati nell’autunno del 1941 divennero operativi dal marzo 1942 con la decisione di sterminare gli ebrei del Warthegau per fare posto ai reinsediamenti e con l’inizio del processo di annientamento nei distretti di Lublino e Leopoli sotto la pressione dell’estremismo di Globocnik e Katzmann. Il 13 e 14 marzo Himmler incontrò Globocnik e Friedrich Wilhelm Krüger, capo di SS e Polizia del Governatorato; in questa occasione vennero verosimilmente discussi i problemi tecnici della deportazione, dello sterminio nei nuovi centri di distruzione in fase di completamento, e di sostituzione dei lavoratori ebrei. Himmler compì un secondo viaggio di ispezione nel luglio 1942; dopo aver visitato Auschwitz, si recò anche nel distretto di Lublino e il 19 luglio, pienamente soddisfatto dei risultati raggiunti, ordinò a Krüger di completare entro il 31 dicembre 1942 il “trasferimento di tutta la popolazione ebraica” del Governatorato. In estate iniziarono i rastrellamenti dei ghetti in Polonia ed Eichmann poté dare inizio ai suoi programmi di deportazione “all’est” degli ebrei di tutta Europa.