Aurelio Mistruzzi

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Aurelio Mistruzzi (Villaorba, 1880 – Roma, 1960) è stato uno scultore e medaglista italiano.

Nato a Villaorba di Basiliano nel 1880, frequenta la Scuola d’Arte di Udine ai corsi dello scultore De Paoli. S’iscrive poi all’Accademia di Venezia e poco dopo si trasferisce a Milano per seguirvi i corsi serali dell’Accademia di Brera tenuti da Mazzucchelli e di Pellini, scultori di linguaggio impressionista. Si avvicina poi ai modi veristi di Vela. Nel 1908, grazie ad una borsa di studio, può seguire la Scuola dell’arte della medaglia a Roma. Nel 1914 ottiene l’importante commessa della decorazione scultorea del Palazzo Municipale di Udine che esegue in collaborazione con Raimondo D’Aronco con gruppi statuari monumentali dedicati alle virtù civili e politiche (La vittoria del lavoro, Il Lavoro, L’unione e la forza, Venezia e Terza Italia, Impero e Patriarcato). Si dedica anche alle commissioni private, in particolare alla statuaria funeraria.

Dopo la fine della Prima guerra mondiale è incaricato di numerosi Monumenti ai Caduti per numerose località friulane, oltre che di statuaria sacra come ad esempio per la Basilica del Santo a Padova e alcune chiese di Roma.

Dai primi anni venti del Novecento si dedica con assiduità anche alla medaglistica e alla monetazione. Firma le monete di Pio XI e parte di quelle di Pio XII.

Cospicua è inoltre la sua produzione di carattere civile e profano: da ricordare la bella Fontana delle Rane a Monza.

Tra le ultime opere il suo monumento al generale Trujillo a Santo Domingo (1957). Muore a Roma nel 1960.

Nell’ottobre del 1943 insieme alla moglie Melania, nascose e salvò Lea Polgar, una bimba ebrea di Fiume. Le avevano creato un nascondiglio accanto al camino, dove la bimba passava tutto il tempo a cucire con la paura perenne che qualcuno la scoprisse. Ricorda lei stessa in un’intervista: “Posso solo raccontare la mia piccola storia di bambina che, a 10 anni, fui costretta a lasciare la mia famiglia, con lo zaino in spalla con tutte le mie cose e qualche moneta per i bisogni che potevano presentarsi. Fui portata in questa casa ed entrai da quella porta. Sono state due persone molto coraggiose. Sono state come dei nonni. Il maestro parlava poco e quando sono arrivata, senza dire niente, mi fece vedere uno sportello. Mi disse che quando avrebbe fatto un segno con la testa io mi dovevo nascondere lì dentro e non sarei dovuta uscire fino a quando non mi veniva a prendere. Per fortuna non c’è mai stato bisogno di aprire quella botola. Oltre che coraggiosi erano anche molto modesti e generosi. Quando dissi loro che volevo proporli allo Yad Vashem mi dissero di lasciar perdere, che non avevano fatto nulla di particolare. Per loro è stata una cosa normale, anche se pericolosa. Alla fine mi sono decisa ad agire e ho iniziato il mio iter. L’ho detto anche a Lea, la figlia di Aurelio e Melanie, e alla fine, prima che diventassi troppo vecchia, ci sono riuscita.

Lea non fu l’unica ad essere salvata dai campi di concentramento. Aurelio mise le sue doti artistiche al servizio dell’impegno umano e civile e assieme alla moglie Melania, salvò diversi ebrei falsificando i loro documenti.

Il 30 Luglio del 2007, lo Yad Vashem ha riconosciuto Aurelio e Melania Mistruzzi come “Giusti tra le Nazioni”.