Henri Béraud

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Henri Béraud, noto anche con lo pseudonimo di Tristan Audebert (Lione, 21 settembre 1885 – Saint-Clément-des-Baleines, 28 ottobre 1958), è stato uno scrittore e giornalista francese.
Figlio di un panettiere, fu allevato dai frati. Impiegò la sua energia giovanile in numerose attività: poeta debuttante, fondatore di riviste effimere, rappresentante di vini e alcolici, collettore di burro, negoziante di carbone, antiquario. Fu durante la prima guerra mondiale tenente d’artiglieria.
Egli si unì al Canard Enchaîné nel febbraio 1917. Viene raccomandato da Paul Vaillant-Couturier, del quale diventa amico, così come di Roland Dorgelès. La sua antica amicizia con Albert Londres, il cui inizio della guerra aveva rivelato il talento, ha potuto inoltre servirgli da biglietto da visita. Alla fine della guerra, viene inoltre reclutato per il Crapouillot di Jean Galtier-Boissière.
Al Canard Enchaîné pubblicò conti, un breve romanzo a puntate (l’angoisse du mercanti ou le compte du tonneau nel 1918), uno studio sull’humour lionese e soprattutto articoli polemici contro il Parlamento, l’Académie française, il governo, gli ufficiali antirepubblicani e l’Action française. È lui ad introdurre nel Canard Enchaîné il riferimento al juliénas,
Le Canard ruppe con Henri Béraud quando questi prese la parte dei manifestanti il 6 febbraio 1934. Ne Les raisons d’un silence, lo scrittore spiega i motivi del suo impegno del 1934 per il quale dovette «rinunciare a molte gioie, rompere care amicizie»; si trattava essenzialmente di rompere con un «regime in pieno scoppio che annunciava la guerra e il disastro ». Per Jean Galtier-Boissière, amico di Béraud, quest’ultimo si evolse dall’estrema sinistra all’estrema destra senza rendersene conto, seguendo i propri interessi: egli venne ad identificarsi al gran mondo di cui il proprio talento aveva saputo forzare le porte.
Parteciperà anche alla rivista Il merlo bianco, di Eugène Merlo, e a L’Œuvre. Grand reporter e osservatore politico al Journal, e poi al Petit Parisien. Diventa l’ufficiale direttore politico di Gringoire dal 1928 al 1943. Scrisse articoli violentemente anglofobi, senza provare particolare simpatia per la Germania nazista. Tuttavia, venne condannato a morte nel 1944 per intelligenza con il nemico ma fu graziato da De Gaulle. Gravemente malato, venne liberato e morì nella sua proprietà nell’isola di Ré.