Philippe Henriot

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Philippe Henriot (Reims, 7 gennaio 1889 – Parigi, 28 giugno 1944) è stato un politico francese.
Membro di organizzazioni d’estrema destra. Si formò nella destra cattolica; insegnò in una scuola cattolica della Gironda e suo padre fu, a Saint-Cyr, un condiscepolo del futuro maresciallo Pétain. Deputato (1932, Gironde; 1936), anticomunista, antisemita, contro i Francs Maçons e anti-parlamentare. Fu violentemente anti-hitleriano, prima di difendere vigorosamente, nel 1938, gli accordi di Monaco. Nel 1940, si schiera con il maresciallo Pétain e sostiene la politica della Révolution Nationale nei settimanali come Gringoire e Je suis partout. Diviene un acceso pro-tedesco nel giugno 1941, quando cominciò l’invasione tedesca della Russia. Il suo anti-comunismo fu molto più acceso e intenso del suo anti-germanismo.
Attivo collaborazionista si arruola nella Milice française. Durante l’occupazione, parla tutti i giorni a Radio Parigi per difendere il collaborazionismo, attaccare la France libre e i Francesi liberi del generale De Gaulle. Partecipa ad una guerra di “onde” che si svolge tra le radio della France libre (Radio Londres ecc.) e le radio della Francia occupata (Radio Parigi ecc.). Si batte particolarmente contro Pierre Dac e Maurice Schumann. Viene soprannominato il Goebbels francese. Una sua fedele radioascoltatrice sarebbe stata la moglie del maresciallo Pétain. L’invasione della Zona Libera nel novembre 1942 non gli impedisce di continuare la sua propaganda.
Aveva la reputazione di potere presentare gli argomenti più complessi in modo chiaro e diretto; era dotato di forte personalità e la sua voce armoniosa non era mai teatrale. Rivolgendosi alla massa timorosa e apatica, dava l’impressione di essere la voce della ragione, capace di correggere le false informazioni che gli venivano trasmesse dall’estero; riusciva anche a difendere il collaborazionismo meglio di Pétain, troppo intellettuale e tradizionalista, o Laval, troppo invischiato nei suoi intrighi. Per convincere, non esitò a recarsi nell’Alta Savoia per intervistare dei partigiani catturati e presentarli come stupidi, malvagi e colmi d’odio. A sentire il prefetto di Vaucluse, questa propaganda avrebbe avuto effetto: se dieci mesi prima le persone fossero state quasi totalmente dalla parte della Resistenza, Henriot sarebbe riuscito a far cambiare il loro parere.
Sotto la pressione delle truppe d’occupazione tedesche, Henriot diventa, il 6 gennaio 1944, segretario di Stato dell’Informazione e della propaganda del Governo di Vichy e nello stesso tempo Joseph Darnand viene nominato ministro incaricato del mantenimento dell’ordine. Laval è solo a firmare il loro atto di nomina, avendo Pétain rifiutato di farlo. Il 10 maggio 1944, dalle onde di Radio Parigi se la prende con l’umorista Pierre Dac, emigrato in Inghilterra, del quale sottolinea le origini ebraiche e ne mette in dubbio l’amore per la Francia. Il commediografo gli risponde il giorno dopo da Radio Londres con il breve discorso «Bagatella sopra una tomba», nel quale dichiara che suo fratello Marcel, caduto al fronte durante la Prima Guerra mondiale, ha sulla sua tomba l’iscrizione «Morto per la Francia», mentre su quella di Philippe Henriot sarà scritto «Morto per Hitler, fucilato dai Francesi».
Pochi giorni dopo il COMAC (Comitato d’azione militare) riceve l’ordine di rapire o di uccidere Henriot. Charles Gonnard, detto Morlot è incaricato della missione. Accompagnato da un gruppo di resistenza, uccide Philippe Henriot il 28 giugno 1944 alle ore 5:30 al Ministero dell’Informazione, 10 rue de Solferino. Niente viene fatto alla moglie di Henriot, che si trovava nella stanza. Suo figlio, membro del NSKK (Nationalsozialistische Kraftfahrkorps) era ripartito la vigilia per il fronte. Per rappresaglia, tre membri della Milice uccidono Georges Mandel. Altri atti di violenza hanno luogo in tutta la Francia, particolarmente a Rillieux-la-Pape, nei pressi di Lione, dove il miliziano Paul Touvier fa uccidere sette ebrei per vendicare la morte di Henriot.