Joseph Barthélemy

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Joseph Barthélemy (8 luglio 1874 Toulouse – 14 maggio 1945) è stato un francese giurista, politico e giornalista. Inizialmente critico della Germania nazista, avrebbe continuato a servire come ministro nel regime collaborazionista di Vichy.
Figlio di Aimé Barthélemy, sindaco di sinistra di Tolosa, Joseph Barthélemy seguì la professione legale e si alzò per diventare professore di diritto all’Università di Parigi. Come uno dei principali intellettuali cattolici francesi degli anni ’30, Barthélemy fu inizialmente notato come un forte critico del nazismo, in particolare dell’antisemitismo del movimento.
Sebbene Barthélemy occupasse una posizione di destra moderata, fu attratto da Vichy a causa dell’approvazione iniziale del nuovo regime mostrata dal suo mentore Charles Maurras. Come il suo alleato Pierre-Étienne Flandin, Barthélemy sosteneva il pacifismo in relazione alla Germania nazista ed era anche fermamente anticomunista, due fattori che hanno visto entrambi gli uomini muoversi verso il collaborazionismo.
Attivo come membro del parlamento dell’Alleanza Democratica Repubblicana prima della guerra, succedette a Raphaël Alibert come Ministro della Giustizia nel febbraio 1941. In questo ruolo firmò la legge del 1941 che introdusse nella sezione spéciales, una presunta misura antiterroristica che di fatto conferiva a questi nuovi corpi il potere di emettere ergastolo e condanne a morte senza diritto di appello. Dopo la guerra Barthélemy avrebbe sostenuto di aver firmato questa legge solo sotto la pressione del ministro degli Interni Pierre Pucheu. In effetti, Barthélemy cercò di rappresentare Pucheu come un nazista di linea durae un uomo con un gusto per l’intrigo, la cospirazione e la violenza e come tale ha passato gran parte della colpa per il suo record di guerra su Pucheu. Tuttavia Barthélemy approvò anche le leggi antisemite, cercando in seguito di giustificare le sue azioni sostenendo che gli ebrei nella Francia prebellica esercitavano un’influenza sproporzionata. Il background legale di Barthélemy lo vide lavorare a stretto contatto con Xavier Vallat nell’elaborare le leggi contro gli ebrei, in particolare il secondo statuto sugli ebrei nel 1941.
Nel 1943 il Ministero della Giustizia passò a Maurice Gabolde sebbene Barthélemy mantenne un alto profilo mentre guidava il procedimento contro Léon Blum nel famigerato processo di Riom . Barthélemy fu arrestato nell’ottobre del 1944 e imprigionato prima di essere trasferito in ospedale dove morì l’anno successivo.