Argentina

Nel luglio del 1940 Ortiz Presidente Argentino, malato, fu sostituto da Ramón S. Castillo. Alla Conferenza panamericana di Rio de Janeiro del gennaio 1942, Argentina e Cile furono così le uniche nazioni americane a rifiutarsi di troncare le relazioni diplomatiche con le potenze dell’Asse. Castillo fu deposto un anno dopo da un gruppo di militari guidato dal generale Arturo Rawson, favorevole alla rottura delle relazioni con la Germania e il Giappone.

Dissidi interni con gli altri congiurati gli impedirono tuttavia di assumere la presidenza, che andò invece al generale Pedro Ramírez. Nel gennaio del 1944, con una completa inversione di marcia causata dalle forti pressioni degli Stati Uniti, Ramírez ruppe le relazioni diplomatiche con Germania e Giappone. Decisa a ostacolare la politica alleata, la giunta militare, che deteneva l’effettivo potere politico, obbligò il presidente alle dimissioni (24 febbraio 1944). Figura centrale divenne a questo punto quella del colonnello Juan Domingo Perón. Nonostante le dichiarazioni di solidarietà con gli Alleati, il governo fu ufficialmente accusato dalle autorità di Washington di aiutare le potenze dell’Asse. Solo il 27 marzo 1945, quando la vittoria degli Alleati era ormai certa, la giunta dichiarò guerra alla Germania e al Giappone, sottoscrivendo il mese successivo l’Atto di Chapultepec, che creava il sistema difensivo integrato delle nazioni americane. L’Argentina venne accettata come membro delle Nazioni Unite in giugno.