Festività Ebraiche

Il calendario ebraico è un calendario lunisolare, cioè calcolato su base sia solare che lunare. L’anno è composto di 12 o 13 mesi di 29 o 30 giorni ciascuno. Le festività ebraiche sono definite in relazione al calendario ebraico: poiché alcune di queste sono legate strettamente alla stagione, esse devono cadere nella stagione giusta. Il giorno comincia la sera e finisce al tramonto del sole: così lo Shabbat comincia al tramonto del sole del venerdì sera e termina quando il sole tramonta il sabato. Così è per tutte le feste.
Come per lo Shabbat, durante i giorni di festa solenne a Gerusalemme la maggior parte di servizi, ristoranti, negozi rimangono chiusi. Nelle parti di Gerusalemme non ebraica invece sono giorni lavorativi normali.
FESTIVITÀ RELIGIOSE EBRAICHE E NAZIONALI:
Rosh Hashanah (Il Capodanno Ebraico)
Il Capodanno Ebraico cade nel mese ebraico di Tishrì, che equivale al periodo tra metà settembre ed inizio ottobre. Dura due giorni interi e viene celebrato con grandi pasti che includono cibi simbolici come mele e miele per augurarsi un anno dolce; melograno, verdura e frutta di stagione, grano, pesce e tanti dolci. A Gerusalemme si organizzano diversi eventi che hanno a che fare con l’inizio, il nuovo, il rinnovamento.
Yom Kippur (Il Giorno dell’Espiazione)
Dieci giorni dopo Rosh Hashana comincia lo Yom Kippur, 25 ore di digiuno e preghiera dal tramonto del giorno 10 di Tishrì. E’ considerata la ricorrenza più importante, un giorno di raccoglimento e di silenzio. I religiosi si recano in Sinagoga per recitare le preghiere durante il giorno, in completa assenza di cibo e bevande. E’ un giorno così importante e sentito che anche il più laico degli israeliani in questo giorno si dedica alla famiglia, allo stare insieme, al raccoglimento ed al fermare ogni attività.
Durante lo Yom Kippur tutto si ferma, i negozi sono chiusi, per strada non ci sono automobili, né servizi di ogni genere. E’ chiuso anche l’aeroporto internazionale.
Sukkot (La Festa delle Capanne)
La gioiosa festa di Sukkot si celebra dopo Rosh Hashana e Yom Kippur; generalmente cade intorno alla fine di Settembre e gli inizi di Ottobre, dura per un’intera settimana dal 15 al 21 di Tishrì. Prescrive di dormire, o almeno mangiare, in una struttura temporanea simile a una capanna, coperta con rami di palme, mura di tela. La Sukkah ci ricorda le fragili strutture nelle quali gli Ebrei si ripararono durante i 40 anni passati nel deserto prima di arrivare nella Terra Promessa, ma è anche un monito sulla fragilità della nostra condizione di esseri umani. Ogni giorno della settimana della festa, si recita una speciale benedizione utilizzando quattro specie di piante.
Gerusalemme si trasforma ed è particolarmente suggestivo il paesaggio cittadino: in ogni terrazza, balcone, giardino, si vedono Sukkot di ogni genere e grandezza, le famiglie si riuniscono per mangiare insieme all’interno delle capanne. I giorni di festa solenne sono i primi e gli ultimi due, a Gerusalemme la maggior parte delle persone in quei giorni non lavora, servizi e ristoranti potranno essere chiusi.
Channukkah (La Festa delle Luci)
Conosciuta come la Festa delle Luci, Chanukkah cade il giorno 25 del mese di Kislev, dicembre del calendario gregoriano. Dura 8 giorni e commemora la vittoria dei Maccabei sui Greci e la riconquista del Tempio di Gerusalemme avvenuta nel 165 a.C. Gli Ebrei accendono un candelabro a 9 bracci chiamato Chanukkiah: una candelina per ogni sera della festa. Per tradizione si mangiano cibi fritti, per ricordare l’olio usato dal Sommo Sacerdote quando c’era il Tempio per accendere la Menorah, la lampada a 7 bracci. Gerusalemme è senz’altro il luogo dove passare Chanukkah: le fredde notti invernali sono rischiarate dalle luci delle candele e le pasticcerie fanno a gara per inventare la sufganiah (simile ai nostri bomboloni) più buona della città.
Non è una settimana di festa solenne pertanto negozi e servizi rimangono aperti, le persone lavorano durante la settimana di festa.
Purim (Il Carnevale Ebraico)
La festa di Purim cade il 14 del mese di Adar, generalmente coincide con il mese di marzo. A Purim si legge il Libro di Ester, la storia che descrive gli eventi avuti luogo ai tempi dell’antico Impero Persiano: la sconfitta del diabolico Amman, che progettò di distruggere il popolo ebraico, il coraggio di Ester, moglie ebrea del re Assuero, la saggezza di Mordechai. Per ricordare lo sconvolgimento della Sorte, tutti festeggiano mascherandosi con costumi diversi e colorati, distribuendo regali (mishloach manot), facendo la carità, ritrovandosi a tavola con famiglia e amici (seuda) bevendo e mangiando dei deliziosi dolcetti di forma triangolare (dette orecchie di Amman). I precetti religiosi includono quello di essere gioiosi e anche un po’ ubriachi, e persino i rigorosi studenti di Torah si lasciano catturare dallo spirito dell’evento. Sono tanti i modi di celebrare Purim a Gerusalemme: in tutta la città si organizzano feste, private o in strada, per passare la serata in compagnia.
Pesach (La Pasqua Ebraica)
Una delle più importanti e significative feste del calendario ebraico, Pesach celebra la liberazione degli Ebrei dalla schiavitù d’Egitto. La festa comincia la sera del 15 di Nissan, che coincide di solito con il mese di aprile e si celebra con una lunga cena rituale, il Seder, che commemora l’Esodo. Durante il Seder, tra le altre cose, si legge l’Haggadah di Pesach, che descrive e racconta la storia degli Ebrei che lasciarono l’Egitto: si mangiano alcuni cibi simbolici come il pane azzimo, la matzá. Durante i sette giorni di festività la proibizione di assumere lievito ed alimenti lievitati, chiamati chamets, include ogni tipo di pane o alimenti costituiti da farina lievitata, qualsiasi tipo di pasta. Si possono assaggiare piatti speciali e molto particolari, provenienti da ogni parte del mondo ebraico. Il primo e l’ultimo giorno sono giornate di festa solenne.
Pesach è una delle tre feste durante le quali era d’obbligo per gli Ebrei fare un pellegrinaggio a Gerusalemme: non perdetevi l’impressionante benedizione dei sacerdoti (Birkat Koanim) che ha luogo presso il Muro del Pianto durante la settimana di Pesach.
Yom HaShoah (Il giorno della Memoria)
Il giorno della Memoria non è una ricorrenza religiosa ebraica, ma possiamo definirla come una giornata di lutto e ricordo nazionale. Cade il 27 del mese di Nissan
Yom Hazikaron (Il giorno del Ricordo)
Anche Yom Hazikaron non è una ricorrenza religiosa ebraica ma una giornata di lutto e ricordo nazionale. Cade il 4° giorno del mese di Yiar, il giorno prima di Yom Ha’atzmaut.
Yom Ha’atzmaut (Il giorno dell’Indipendenza)
Il giorno dell’Indipendenza non è una festa religiosa, ma certamente è una ricorrenza nazionale molto importante.
Shavuot (Pentecoste)
Shavuot celebra il giorno nel quale Dio diede la Torà agli Ebrei, cade il 6 di Sivan, 50 giorni dopo Pessach, che corrisponde a maggio. In questo giorno si mangiano prodotti a base di latte. Una tradizione specifica di Shavuot è quella di rimanere svegli tutta la notte a studiare i testi della tradizione Ebraica: al mattino, migliaia di Ebrei si dirigono al Muro del Pianto. Anche durante Shavuot è impartita la benedizione dei sacerdoti.