Grecia

Nel 1939 l’Italia di Mussolini aggredì l’Albania e nel 1940 la Grecia. Inaspettatamente i greci resistettero con successo e nel dicembre iniziarono il contrattacco. La disfatta italiana fu evitata solo dalle truppe tedesche, che in breve schiacciarono le forze greche. Un armistizio venne firmato il 23 aprile 1941 e quattro giorni dopo i nazisti entravano ad Atene, istituendo un governo collaborazionista. Giorgio II fuggì prima a Creta, poi al Cairo e a Londra.
A partire dalla fine del 1943 cominciò a organizzarsi in Grecia un’intensa attività di resistenza armata. Tra le principali formazioni la più radicata tra la popolazione era l’EAM, il Fronte di liberazione nazionale, che univa diverse organizzazioni politiche, sindacali e sociali progressiste e che aveva il proprio braccio armato nell’ELAS (Esercito popolare di liberazione nazionale); l’EDES (il Fronte democratico di liberazione nazionale) era espressione di ambienti più moderati e conservatori. Dopo lo sbarco alleato in Sicilia, avvicinandosi la prospettiva della liberazione dall’occupazione nazista, le forze dell’EAM e dell’EDES cominciarono a lottare tra loro per assicurarsi il controllo del paese; nel maggio 1944, tuttavia, le parti trovarono un accordo per costituire un governo congiunto.