Breslau-Durrgoy

Il campo di concentramento di Breslau-Dürrgoy o KZ Dürrgoy era un campo di concentramento nazista di breve durata istituito nella parte meridionale di Breslavia, poi in Germania, prima della seconda guerra mondiale, sulla base della vecchia fabbrica di fertilizzanti “Silesia”. Era situato in quello che, dal 1945, è diventato noto come il quartiere Tarnogaj di Breslavia, in via Strehlener Chaussee o Strzeliński (oggi ul. Bardzka), di fronte al cimitero dello Spirito Santo. Il campo, destinato agli oppositori del nazismo, fu istituito in un luogo dell’ex campo di prigionia per prigionieri francesi della prima guerra mondiale, convertito e utilizzato dalla fabbrica di fertilizzanti. Il nuovo campo fu fondato su iniziativa del comandante di SA in Slesia, SA-Obergruppenführer Edmund Heines, il 12 marzo 1933, e liquidato il 10 agosto 1933 con tutti i prigionieri trasportati in un campo di concentramento più grande a Osnabrück.

Inizialmente, circa 200 persone furono mandate al campo, seguite da ulteriori arresti e confini. Complessivamente, tra ottocento e mille prigionieri furono tenuti nel campo, inclusi socialdemocratici, comunisti (KPD) ed ebrei. 

 Il campo era uno dei cosiddetti campi di concentramento “selvaggi”, uno dei tanti creati all’epoca in Germania. Erano organizzati principalmente in caserme temporanee o vagoni ferroviari utilizzando materiali a basso costo disponibili sul sito. L’installazione del campo di Dürrgoy è durata solo due settimane. L’esistenza di campi “selvaggi” e il trattamento dei prigionieri detenuti in essi sono diventati pubblici in tempi relativamente brevi e, sotto la pressione dell’opinione pubblica, sono stati chiusi. Il risultato fu una centralizzazione del sistema di repressione e il trasferimento dei prigionieri nei campi ufficiali.

KZ Dürrgoy chiuse il 10 agosto 1933 e gli ultimi 343 prigionieri furono trasportati in treno in un campo speciale Esterwegen, situato vicino a Osnabrück. La caserma rimasta nell’accampamento ha fornito riparo ai senzatetto.