Montenegro

L’occupazione italiana del Montenegro e del Sangiaccato avvenne durante la seconda guerra mondiale nell’aprile del 1941 durante l’invasione del Regno di Jugoslavia. Fortemente contrastata dalla popolazione e dai partigiani comunisti, provocò fin dal 13 luglio 1941 un’insurrezione generale che rischiò di travolgere il corpo d’occupazione italiano.
Con l’arrivo di grandi rinforzi, l’impiego di brutali metodi repressivi e il concorso dei collaborazionisti cetnici, gli italiani riuscirono a riprendere il controllo della situazione entro l’estate 1942, ma i partigiani di Tito ritornarono in massa in Montenegro nella primavera 1943 sconfiggendo italiani e cetnici; al momento dell’armistizio italiano dell’8 settembre 1943, il Montenegro era in piena ribellione e le truppe tedesche erano entrate nel territorio ufficialmente italiano per imprimere maggiore energia alla repressione. Dopo la resa dell’Italia il Montenegro venne rapidamente occupato dai tedeschi e alcuni reparti italiani entrarono a far parte dell’Esercito partigiano jugoslavo contribuendo alla liberazione finale del paese.