Edgar Angeli (11 maggio 1892 – 17 giugno 1945) fu il contrammiraglio croato della Marina dello Stato Indipendente della Croazia.
Angeli è nato a Karlovac, Austria-Ungheria. Ha frequentato l’Accademia navale austriaco-ungherese. Come ufficiale di marina ha partecipato alla prima guerra mondiale in servizio nella flotta con base a Fiume.
Nel 1919 fu assegnato alla Marina di Guerra del Regno di Serbi, Croati e Sloveni, con il grado di tenente comandante. In seguito salì al grado di Capitano mentre comandava una flotta fluviale e fu testimone della capitolazione del Regno di Jugoslavia. A causa dei suoi legami con gli ufficiali croati che sostenevano l’Ustaše e Slavko Kvaternik, divenne un ufficiale della nuova formazione della Marina dello Stato Indipendente della Croazia e divenne il suo vice comandante dal 10 aprile 1941 al 14 aprile 1943. Per queste azioni, il governo jugoslavo in esilio lo dichiarò traditore e lo privò del suo precedente grado navale.
Nella marina croata ha continuato a comandare una flotta fluviale e ha anche comandato una gendarmeria del porto costiero. Ha partecipato alla creazione della Legione navale croata che ha servito con il Kriegsmarine sul Mar Nero e sul Mar d’Azov. Ha anche infranto il Trattato di Roma, firmato da Ante Pavelić e Benito Mussolini, vietando alla Croazia di costruire qualsiasi tipo di flotta navale. Per i suoi meriti e documenti di guerra fu decorato con l’Ordine della Corona del re Zvonimir di 3a classe, il 13 giugno 1942 da Poglavnik Ante Pavelić.
Il 17 settembre 1943 fu promosso al grado di contrammiraglio, diventando comandante della Marina croata.
Entro il 21 aprile 1944, chiese che gli fosse permesso di ritirare la sua commissione a causa di una malattia prolungata. Nel maggio del 1945 fu portato dall’esercito britannico a Bleiburg, la città dove si tenne la maggior parte dei primi processi per crimini di guerra jugoslavi, principalmente contro i partigiani jugoslavi. Fu imprigionato nel quartier generale dei partigiani a Zagabria, dove fu ucciso il 17 giugno 1945.
LA MEMORIA E' SEMPRE 