Plattling

500, di cui 300 ebrei (polacco, ungherese, ceco). Gli altri prigionieri erano cechi, russi, francesi e tedeschi, insieme a persone di altre sette nazioni.
Sotto la direzione dell’Organizzazione Todt (OT), i prigionieri furono costretti a fare le basi in un aeroporto, che doveva essere ricostruito per il previsto dispiegamento di caccia a reazione. Per alcune settimane i prigionieri furono alloggiati in una scuola per ragazzi nel mezzo di Plattling, poi in un cortile recintato.
I prigionieri soffrivano di fame estrema. I pasti caldi venivano distribuiti solo sul posto di lavoro, mentre gli uomini delle SS saccheggiavano i pacchi di cibo dei prigionieri.
Comandante Erich Sörensen e 52 guardie SS.
Nei registri sono documentati 40 casi di morte. L’esercito americano ha scoperto 187 morti in una fossa comune. Non è tuttavia chiaro se tutti quelli trovati nella fossa comune siano stati imprigionati nel sottocampo Plattling.
Il campo fu evacuato il 24 o 25 aprile 1945. I prigionieri malati rimasero indietro al campo e furono liberati il 1 maggio da unità americane. Gli altri furono costretti a marciare verso sud; coloro che sopravvissero furono liberati a sud di Traunstein dalle truppe americane.