Radolfzell

A nord-est di Radolfzell am Bodensee, 120 prigionieri di Dachau costruirono un poligono di tiro delle SS, completato nel 1942. Fu poi utilizzato dalle unità Waffen SS della Radolfzell Unterführerschule per l’addestramento. Il sito originariamente si estendeva su 83.296 metri quadrati e gran parte di esso rimane ben conservato. Consisteva in tre lunghi poligoni di tiro con tre percorsi brevi e varie altre strutture tra cui un deposito di munizioni. Il sito fu utilizzato fino alla fine della guerra per l’addestramento su armi di grosso calibro. Fu poi rilevato dalle truppe francesi di stanza nella Germania occidentale fino all’abbandono nel 1977.
Il poligono di tiro fu costruito da prigionieri tedeschi, polacchi e cechi che arrivarono da Dachau il 19 maggio 1941. Furono confinati in un campo di concentramento fuori dalla città di Radolfzell, stabilito nell’edificio stabile dell’ex caserma Heinrich Koeppen (vedi foto in basso). Il lavoro ha comportato l’accumulo e il rafforzamento di cumuli di terreno per la gamma. Questo è stato condotto senza strumenti adeguati: non c’erano macchine movimento terra, il lavoro è stato interamente eseguito a mano con solo camion per spostare il terreno richiesto.
I prigionieri si sono alzati alle 6 del mattino, si sono messi in fila per l’appello alle 6.15 e sono andati sul posto di lavoro alle 6.30, dove hanno lavorato fino alle 12 a mezzogiorno, quando hanno fatto una pausa di 30 minuti. I lavori proseguirono fino alle 17.30. Sebbene Radolfzell non fosse un “campo di sterminio”, fu comunque seguita una politica di “distruzione attraverso il lavoro”, caratterizzata da cibo e vestiti scadenti, condizioni di lavoro disumane e percosse da parte delle guardie delle SS. L’SS-Hauptscharführer Josef Seuss fu dichiarato colpevole da un tribunale americano dopo la guerra e giustiziato per crimini di guerra. Secondo il detenuto sopravvissuto Karl Tauber, Seuss era solito picchiare i prigionieri con pugni e bastoni e poi calpestarli mentre erano a terra. Sono state registrate almeno due morti, insieme a diverse fughe e tentativi di fuga. Gli ultimi prigionieri sopravvissuti furono restituiti a Dachau nel gennaio del 1945.