Fuga da Chelmno

Fu la consapevolezza di non avere nulla da perdere che spinse i membri del Sonderkommando di Chelmno, uno dei lager adibiti esclusivamente all’eliminazione degli ebrei – ma anche di zingari e slavi – a ribellarsi, avendo capito che il comando del campo aveva dato l’ordine di ucciderli. Nella notte tra il 17 e il 18 gennaio 1945, assediati in una baracca alla quale i nazisti diedero fuoco, i prigionieri combatterono fino all’ultimo: di 47 ribelli, soltanto due riuscirono a fuggire, e furono tra i pochissimi che – in seguito – avrebbero testimoniato l’orrore di questo centro di sterminio.