Linas-Montlhéry

Durante la seconda guerra mondiale, dal 27 novembre 1940 al 21 aprile 1942, fu istituito un campo di internamento per zingari e viaggiatori sul sito dell’autodromo di Linas-Montlhéry da 200 persone giunte in vagoni bestiame.
Il campo di Linas-Montlhéry sarà l’unico campo di internamento per nomadi nella regione di Parigi.
Il 27 novembre 1940, 200 donne, uomini, anziani e bambini furono trasferiti, in carri bestiame, dal campo di Darnétal vicino a Rouen, dove furono spediti, alla stazione di Brétigny-sur-Orge.
Terrorizzati ed esausti, tutti vengono condotti a piedi sulla collina della pista.
Seguiranno due anni di miseria, spesso al freddo, senza vestiti o coperte, con pochissimo cibo e in condizioni igieniche quasi inesistenti.
Nell’autunno del 1941, il regime nazista elaborò un piano per raggruppare i campi in strutture più grandi, quello di Linas-Montlhéry per unirsi al campo Mulsane di Sarthe.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, questo campo non è stato istituito dal regime nazista.
È Albert Lebrun, presidente della Terza Repubblica negli ultimi giorni della Francia libera, che decide di mettere in residenza tutte le popolazioni nomadi dell’esagono, pensando che queste possano trasmettere informazioni al nemico.
Dopo il voto che conferì pieni poteri al maresciallo Pétain, nel luglio 1940, il Terzo Reich specificherà alle nuove autorità francesi l’immediato internamento di zingari nella zona occupata.
Solo, il termine “Zigeuner”, zingaro in tedesco, sarà tradotto in senso lato dall’amministrazione francese in “nomade”.
In effetti, ogni persona considerata tale, area fieristica o senzatetto francese, viaggiando in un rimorchio, sarà arrestata e considerata apolide.
Nell’agosto del 1940 esistevano 25 campi, poi cedettero il passo a campi più grandi, come quello di Montreuil-Bellay.
Si tratta di campi improvvisati, gestiti da Vichy, a seguito della domanda tedesca.
Le famiglie si trovano nella miseria più completa.
Le condizioni di vita sono tristi, in fortezze, stazioni abbandonate, cave, lamiera.
Nel freddo, nel fango, nella fame, nel disprezzo.
I funzionari segnalano la mancanza di igiene, ma non fanno nulla per aiutare queste famiglie.
Questo dramma continua fino alla fine di maggio 1946.