Conferenza di Wannsee

La conferenza di Wannsee fu una riunione in cui alti ufficiali e burocrati nazionalsocialisti vennero messi al corrente della “Soluzione finale della questione ebraica” e vennero sollecitati a coordinarne l’attuazione. L’incontro si tenne il 20 gennaio 1942 in una villa sulla riva del lago Wannsee a Berlino. L’ordine per l’avvio della conferenza fu dato dal Reichsmarschall Hermann Göring su proposta di Adolf Hitler. Verificata l’impossibilità pratica di trasportare gli ebrei nel Madagascar a causa dell’andamento negativo della guerra, si cercò una soluzione alternativa. All’inizio del dibattito Heydrich espose il problema del trasporto degli ebrei di tutta Europa nell’area di influenza tedesca. Dopo varie discussioni venne presa la decisione di compiere una vera e propria pulizia etnica, uno sterminio sistematico di tutta la razza ebraica dall’Europa.
Nei piani di Heydrich e degli altri gerarchi nazisti, la “Soluzione finale” avrebbe coinvolto oltre 11 milioni di ebrei, ovvero la globalità della popolazione ebraica europea, compresa quella di paesi alleati come l’Italia o amici come la Spagna. A questo punto restava da decidere il modo con cui questo sterminio andava effettuato: le fucilazioni di massa, infatti, eseguite fino ad allora da gruppi speciali delle SS (Einsatzgruppen), creavano molti problemi ai soldati tedeschi (soprattutto di natura psicologica, in quanto le vittime dovevano essere anche donne e bambini) per cui vennero scartate.
Negli atti della conferenza non si fa menzione all’uso di gas come metodo per l’eliminazione degli ebrei. Al contrario al termine della pagina 7 del protocollo si legge:
«Adesso, nell’ambito della soluzione finale, gli ebrei dovrebbero essere utilizzati in impieghi lavorativi a est, nei modi più opportuni e con una direzione adeguata. In grandi squadre di lavoro, con separazione dei sessi, gli ebrei in grado di lavorare verranno portati in questi territori per la costruzione di strade, e non vi è dubbio che una gran parte verrà a mancare per decremento naturale.»
Questa affermazione potrebbe far pensare che il duro lavoro in condizioni estremamente disagiate sia stata l’arma privilegiata usata dai nazisti nel genocidio, in contrapposizione alla pratica della gassazione. D’altra parte Adolf Eichmann, nel corso del processo a suo carico tenuto a Gerusalemme nel 1961, smentì – pur sminuendo il suo ruolo – questa interpretazione. Le minute relative alla conferenza vennero redatte da Eichmann stesso, utilizzando un adeguato linguaggio «ufficiale» e furono più volte inoltrate a Heydrich, che provvide a emendarle ulteriormente. Alla domanda postagli dal presidente della corte Moshe Landau, riguardo a cosa si fosse realmente discusso nel corso della conferenza, Eichmann rispose: «Si parlò di uccisioni, di eliminazione e di sterminio».
Certamente alla data della conferenza le procedure di sterminio attraverso la gassazione non erano ancora state completamente affinate, ma i primi esperimenti effettuati in Unione Sovietica mediante l’utilizzo di Gaswagen e le precedenti esperienze di camere a gas fisse utilizzate nel corso dell’Aktion T4 meglio si accordavano con la visione di Himmler che voleva evitare l’«imbarbarimento» (e lo «stress» causato dalle fucilazioni) degli uomini delle SS impiegati nelle operazioni di sterminio.
Durante la conferenza fu redatto in trenta copie il cosiddetto Protocollo di Wannsee, delle quali ci è pervenuta una sola minuta: quella che appartenne a Martin Luther, sottosegretario del Ministero degli Esteri. Nel protocollo viene ribadita la “selezione naturale” degli ebrei, quindi l’inferiorità della loro razza e la necessità di procedere a una soluzione finale.
Spunto per il romanzo Fatherland di Robert Harris, la conferenza di Wannsee, nel 2001, è stata oggetto di un film dal titolo Conspiracy – Soluzione finale, per la regia di Frank Pierson e la sceneggiatura di Loring Mandel, con attori come Kenneth Branagh (Reinhard Heydrich), Stanley Tucci (Adolf Eichmann) e Colin Firth (Wilhelm Stuckart). Ogni dialogo personale tra i delegati è completamente inventato e quindi privo di certezza storica, interpretando liberamente il testo del verbale.

PARTECIPANTI

Reinhard Heydrich – Comandante dell’RSHA

Josef Bühler – Segretario Governatorato Generale

Roland Freisler – Segretario di Stato Ministero della Giustizia

Otto Hofmann – Capo Ufficio Centrale Razza e Colonie

Gerhard Klopfer – Segretario Cancelleria del Partito

Friedrich W. Kritzinger – Segretario Cancelleria del Reich

Rudolf Lange – Comandante SIPO

Georg Leibbrandt – Direttore Dipartimento Politico Territori Occupati

Martin Luther – Sottosegretario

Alfred Meyer – Segretario di Stato

Heinrich Müller – Comandante Gestapo

Erich Neumann – Segretario di Stato

Karl Eberhard Schöngarth – Comandante SIPO Governatorato Generale

Wilhelm Stuckart – Segretario di Stato

Adolf Eichmann – Capo del dipartimento B4 della Gestapo