Fort-Barraux

Affacciato sulle rive dell’Isère, a 40 chilometri da Grenoble, Fort Barraux fu costruito nella città di Barraux, nella valle Grésivaudan, alla fine del XVI secolo. Occupa oltre 26.000 m² di cui 4.300 m² di superficie costruita.
Il 24 luglio 1940, divenne un centro di soggiorno sorvegliato (CSS), sotto la supervisione del Ministero della Guerra.
La legge del 3 settembre 1940 prevede l’internamento in CSS, con semplice decisione del prefetto e per un periodo indeterminato, di “qualsiasi persona pericolosa per la difesa nazionale o la pubblica sicurezza”.
Nel luglio del 1940, i primi internati di Fort Barraux, furono i membri smobilitati di compagnie speciali di operai militari, considerati pericolosi per la sicurezza nazionale o l’ordine sociale.
Il 1 ° novembre 1940, quando la fortezza passò dalla tutela del Ministero della Guerra a quella degli Interni, il Commissario speciale Wenger, il primo capo civile del campo, osservò oltre 704 internati da
compagnie speciali. Furono raggiunti, fino alla fine del 1942, da “politici indesiderati”, membri del Partito Comunista e, dall’agosto 1941, da alcuni “delinquenti economici” (trafficanti del mercato nero).
Nell’agosto 1942, in particolare dai 16 ai 27 anni, ebrei stranieri, arrestati nella regione, furono internati a Fort Barraux prima di essere inviati a Lione il 28, quindi deportati ad Auschwitz.
Le decisioni ministeriali del 31 ottobre e del 9 novembre 1942 modificano la destinazione del CSS di Fort Barraux, che si specializza quindi nell’internamento di “accusati di giustizia e protettori”.

Nell’ottobre 1943 François Risterucci, ex capo del campo di Saint-Sulpice-la-Pointe, sfollato per brutalità nei confronti dei detenuti, fu nominato capo del campo di Fort Barraux. Semplice guardiano del campo (a
Saint-Paul-d’Eyjeaux poi a Rivesaltes), questo servitore troppo zelante del governo Vichy sarà l’ultimo collaboratore giustiziato a Isère, il 29 dicembre 1946.
Il 22 giugno 1944, i tedeschi deportano i 400 internati che sono ancora a Fort Barraux.