José Giovanni

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José Giovanni, nato Joseph Damiani (Parigi, 22 giugno 1923 – Losanna, 24 aprile 2004), è stato uno scrittore, sceneggiatore e regista francese naturalizzato svizzero.
Nato a Parigi da genitori còrsi, Barthélemy Damiani e Émilie Santolini, proprietari di due grossi hotel nella capitale, Giovanni, militante fin da giovane nelle file del Partito Popolare Francese (il padre era un amico di lunga data di Simon Sabiani), fu un collaborazionista della Repubblica di Vichy durante la seconda guerra mondiale. Al termine del conflitto, venne inizialmente condannato a morte per i crimini commessi durante il periodo d’occupazione nazista (tortura ed assassinio di tre ebrei per conto della Carlingue, corpi ausiliari della Gestapo arruolati tra la popolazione locale, oltre ad averne poi segretamente ricattato svariati altri datesi alla macchia nella Francia occupata), per poi vedersi, all’ultimo minuto, commutata la pena in dieci anni di lavori forzati. In carcere, ebbe modo di conoscere Roland Barbat, che in futuro sarà conosciuto come Jean Keraudy, il re delle evasioni; i suoi metodi di evasione saranno fonte d’ispirazione per il romanzo Le trou, adattato poi per il grande schermo dal regista Jacques Becker con il titolo Il buco. Le sue esperienze belliche saranno fonte d’ispirazione per le sue opere, sebbene vengano sottaciuti i suoi trascorsi da collaborazionista. Unica eccezione a ciò è il film L’amico traditore (Mon ami le traître) del 1988.
I suoi personaggi, frustrati sul piano emozionale, spirituale e talvolta anche fisico, tormentati da un continuo confronto con il passato e da una lotta per dominare barbari impulsi e tendenze autodistruttive, sono comunque considerati tra i più riusciti della gloriosa storia del polar (il poliziesco francese).